Quando donare: intervallo ed esclusione

 

eslusione

 

L’intervallo minimo di tempo tra una donazione di sangue intero e l’altra è di 90 giorni (di solito la chiamata viene effettuata dalla nostra sede al centesimo giorno dall’ultima donazione) per gli uomini e di 180 giorni per le donne.
La frequenza annua delle donazioni di sangue intero non deve essere superiore a 4 volte l’anno per gli uomini e a 2 volte l’anno per le donne in età fertile.
Per le donazioni in aferesi gli intervalli variano a seconda del tipo (plasmaferesi, piastrinoaferesi, multicomponente, etc…).

 

Esclusione temporanea dalla donazione

 

L’esclusione temporanea dalla donazione si applica nei seguenti casi:

Per 5 anni dopo la guarigione di glomerulonefrite acuta.

Per 2 anni dopo la guarigione: brucellosi, osteomielite, febbre Q, tubercolosi e febbre reumatica (in assenza di cardiopatia cronica).

Per 1 anno: Malattia di Lyme.

Per 6 mesi dopo la guarigione di: toxoplasmosi, mononucleosi infettiva, parto, interruzione di gravidanza, malaria, viaggi in zone endemiche per malattie tropicali.

Per 4 mesi dall’ultima esposizione a rischio: esame endoscopico con strumenti flessibili, spruzzo delle mucose con sangue o lesioni da ago, trasfusioni di emocomponenti o somministrazione di emoderivati, trapianto di tessuti o cellule di origine umana, tatuaggi o body piercing, agopuntura (se non eseguita da professionisti qualificati con ago “usa e getta”), persone a rischio dovuto a stretto contatto domestico con persone affette da epatite B, rapporti sessuali occasionali a rischio di trasmissione di malattie infettive, rapporti sessuali con persone infette o a rischio di infezione da HBV, HCV, HIV, intervento chirurgico maggiore.

Per 2 mesi in caso di manifestazioni allergiche gravi in particolare per allergie a farmaci con particolare riguardo per la penicillina (cefalosporine e veleno di imenotteri).

Per 2 settimane a decorrere dalla data di completa guarigione clinica: malattie infettive, affezioni di tipo influenzale e febbre maggiore di 38°C.

Per 1 settimana da un intervento chirurgico minore.

Per 5 giorni dall’assunzione di farmaci antinfiammatori.
Tuttavia va consultato il medico del centro di raccolta in quanto se la patologia di base lo permette non viene sospeso il donatore candidato alla donazione standard che ha assunto aspirina (se candidato alla piastrinoaferesi, devono passare 7 giorni). Il sangue del donatore verrà poi separato in emazie e plasma senza produrre piastrine.

Cure odontoiatriche: cure di minore entità da parte di dentista o odontoigienista comportano l’esclusione per 48 ore, estrazione, devitalizzazione ed interventi analoghi comportano l’esclusione per 1 settimana.

Terapie: rinvio per un periodo variabile di tempo secondo il principio attivo dei medicinali prescritti (tetracicline: 30 gg., terapie cortisoniche: 15 gg.) e comunque considerando la malattia di base.

Virus del Nilo Occidentale (WNV) / ZIKA Virus (ZIKAV) / Chikungunya (CHIKV): 28 giorni dopo la risoluzione dei sintomi, nel caso in cui il donatore abbia contratto tale infezione. Oppure 28 giorni dopo aver lasciato una zona (le zone vengono aggiornate settimanalmente dal Centro Nazionale Sangue) con casi di malattia nell’uomo nell’anno in corso nei periodi di endemia.

Malaria: 6 mesi di sospensione per i donatori che si sono recati in zone endemiche; è ammessa però la donazione di plasma da avviare alla produzione industriale di farmaci emoderivati

Vaccinazioni: 4 settimane per vaccini preparati con virus o batteri vivi attenuati; 48 ore per tutti gli altri tipi di vaccini.

Per il Vaccino dell’Epatite B: 7 giorni di sospensione se il soggetto è asintomatico e se non vi è stata esposizione.

In caso di dismenorrea e/o ipermenorrea: le donne non possono donare da due giorni prima a cinque giorni dopo la fine del ciclo mestruale (questa limitazione non è prevista in assenza dei disturbi suddetti).

In ogni caso, per le situazioni sopra citate e per le altre condizioni non citate, l’idoneità alla donazione spetta al medico responsabile della selezione.

 

Esclusione permanente dalla donazione

 

Per quanto riguarda l’esclusione permanente dalla donazione, si applica nei seguenti casi:

Malattie autoimmuni (esclusa malattia celiaca in trattamento dietetico adeguato).

Malattie cardiovascolari (ad accezione di anomalie congenite completamente curate).

Malattie organiche del sistema nervoso centrale SNC (antecedenti di gravi malattie organiche del SNC).

Neoplasie o malattie maligne (eccetto cancro in situ con guarigione completa).

Malattie emorragiche.

Crisi di svenimenti o convulsioni.

Affezioni gastrointestinali, epatiche, urogenitali, ematologiche, immunologiche, renali, metaboliche o respiratorie.

Epatite B, epatite C, epatite infettiva ad eziologia indeterminata, sieropositività per HIV, sifilide, Babesiosi, Lebbra, KalaAzar Tripanosoma Cruzi (malattia di Chagas).

Malattia di Creutzfeldt-Jacob (candidati donatori che hanno soggiornato per più di 6 mesi cumulativi nel Regno Unito, dal 1980 al 1996, candidati che hanno ricevuto trasfusioni nel Regno Unito, dal 1980).

Assunzione di ormoni ipofisari di origine umana (ormone della crescita o gonadotropine).

Trapianto di cornea e/o dura madre.

Instabilità mentale.

Alcolismo cronico.

Riceventi di Xenotrapianti.

Assunzione di sostanze farmacologiche non prescritte (sostanze farmacologiche per via intramuscolare o endovenosa, stupefacenti, steroidi od ormoni a scopo di culturismo).

Comportamento sessuale a rischio (candidati donatori il cui comportamento sessuale lo espone ad alto rischio di contrarre gravi malattie infettive trasmissibili con il sangue).